Ora pare confermato: la nuova Siri, quella con intelligenza artificiale contestuale, capace di rispondere a quel che accade sullo schermo e di interagire con le applicazioni, arriva nella primavera 2026.
La data, già ritenuta quella più probabile da mesi per riparare al ritardo e brutte figure cumulate nei mesi scorsi, sarebbe stata fissata internamente. La notizia arriva dal solitamente molto affidabile Mark Gurman in un articolo pubblicato questa notte.
Siri 2.0, di cui alla WWDC 25 non si è parlato affatto, arriverà con iOS 26.4. Una scelta coerente con l’impostazione generale dell’evento, dove Apple ha preferito mettere l’Ai sotto traccia.
iOS 26.4 è di norma l’aggiornamento che contiene la maggior parte delle novità di un sistema operativo già rilasciato e nel corso del suo ciclo operativo, confermando quel che si era già detto, ovvero che le nuove funzioni di Siri sono previste per “l’anno a venire”.
Due anni di ritardi e promesse non mantenute
Il nuovo Siri era stato annunciato alla WWDC 2024 e inserita anche nel marketing di iPhone 16, ma i continui rinvii ne hanno compromesso la credibilità. Inizialmente previsto per l’autunno 2024, è stato spostata alla primavera 2025, poi a maggio (con iOS 18.5), e infine posticipata a tempo indefinito nel marzo 2025 a causa di problemi tecnici rilevanti.
Secondo quanto riportato da Bloomberg, il nuovo Siri si basava su due architetture distinte: una legacy per i compiti tradizionali e una moderna per le funzioni AI. Questa convivenza ha generato errori nel 30% dei casi, costringendo Apple a tornare da capo e basarsi su un nuovo concetto.
Apple ha recentemente ammesso di avere ritardato Siri per problemi di qualità. Anche durante il keynote alla WWDC 25, Craig Federighi, seppure edulcorando il concetto, («Questo lavoro ha richiesto più tempo per raggiungere il nostro standard di qualità» ha detto il manager Apple), ha fatto riferimento esplicito ai problemi che hanno rallentato Siri con AI.
Caos interno e rimpasti nei team AI
I ritardi hanno generato tensioni interne tra il team AI e il marketing. Gli ingegneri accusano i comunicatori di aver promesso funzioni non pronte, mentre il marketing replica di essersi basato sulle tempistiche fornite dai tecnici. Il caso ha portato a una profonda riorganizzazione.
Il vicepresidente AI John Giannandrea ha perso la supervisione su Siri e sui prodotti consumer, mantenendo solo la ricerca sui modelli linguistici. Al suo posto ora guidano lo sviluppo del nuovo assistente Craig Federighi e Mike Rockwell, quest’ultimo già responsabile del Vision Pro. Il progetto è internamente identificato come Siri LLM.
Effetto domino: rinviato anche l’hub per la casa
I ritardi, dice Gurman, hanno colpito anche altri prodotti. Apple ha dovuto posticipare a tempo indefinito il lancio del nuovo smart home hub, un dispositivo con schermo pensato per la casa, fortemente dipendente dal nuovo Siri. Doveva uscire nel marzo 2025 ma di esso non c’è alcuna traccia neppure in forma di prototipo.
Lo stesso vale per gli occhiali smart con fotocamere AI che erano previsti per il 2026 e di cui per ora non si conosce la sorte.
Una WWDC senza Siri
Alla WWDC 2025, Apple ha scelto di non mostrare alcuna funzione legata a Siri. Nessuna demo, nessuna anteprima. Federighi ha ammesso che “questo lavoro ha richiesto più tempo per raggiungere il nostro standard di qualità”, promettendo aggiornamenti nel corso dell’anno. È stato un cambio di tono netto rispetto al 2024, quando Giannandrea era al centro della comunicazione su Apple Intelligence.
Nel corso delle interviste rilasciate a giornalisti ed influencer nel contesto della WWDC, però, Siri è necessariamente stata al centro dell’attenzione. In questo contesto Apple, attraverso il suo volto più noto, quello di Craig Federighi, pur senza dare date di alcun tipo, ha lasciato intendere che il lavoro riavviato da capo è andato avanti, facendo immaginare che il rilascio sarà graduale con blocchi di funzioni integrati nel tempo.
Progetti futuri: Siri sempre attivo e un chatbot Knowledge
La Siri in arrivo in primavera, pur basata su un modello LLM interno che dovrà reggere tutte le fondamenta di Apple Intelligence, non è la versione definitiva. Quella più evoluta, pensata come copilota sempre attivo, capace di comprendere continuamente il contesto e mantenere una conversazione, arriverà successivamente.
Allo stesso tempo, è in sviluppo anche un chatbot separato chiamato Knowledge, capace di attingere al web in tempo reale e competere con i chatbot come quello di OpenAI e tanti altri che oggi vanno per la maggiore.
Resta da vedere se tempi e qualità del progetto Knowledge rispetteranno le attese. Il gruppo è guidato da Robby Walker, ex responsabile Siri. La sua rimozione dal ruolo, avvenuta sia per i ritardi sia per la scarsa efficacia di Siri in generale, sarebbe stata causata da dubbi interni sulla solidità del suo team.